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lunedì 7 marzo 2016

Contro la violenza alle donne 350 mila braccialetti

350 mila braccialetti contro la violenza alle donne

6 milioni e 788 mila donne nel corso della loro vita hanno subito qualche forma di violenza fisica o sessuale.  
Nella ricorrenza dell'8 marzo, Conad dà continuità al proprio impegno a sostegno delle donne che subiscono violenza e lancia una nuova campagna. 
Destinataria, come lo scorso anno, l'associazione D.i.Re - Donne in rete contro la violenza.

Bologna, 7 marzo 2016 – La cultura della discriminazione e del sessismo è ancora oggi diffusa: sono 6 milioni e 788 mila le donne che hanno subito nel corso della loro vita qualche forma di violenza fisica o sessuale.

Da anni Conad è impegnato a fare sì che la ricorrenza dell'8 marzo non si limiti alla sterile celebrazione di una data. Perciò dà continuità al sostegno delle donne vittima di violenza e lancia una nuova campagna per contribuire a sostenere in modo concreto l'associazione D.i.Re - Donne in rete contro la violenza e gli oltre 70 centri antiviolenza presenti su tutto il territorio nazionale.

Lo scorso anno, con la vendita dei braccialetti confezionati nelle carceri femminili, Conad ha devoluto alla stessa associazione 90 mila euro per la formazione di nuove operatrici e volontarie, oltre che per azioni di sensibilizzazione e prevenzione della violenza contro le donne.

Dal 3 marzo, in tutti i punti di vendita Conad sono in vendita, al prezzo di 2 euro, 350 mila braccialetti realizzati in esclusiva dall'azienda orafa Unoaerre in corda e con un ciondolo in quattro forme: hashtag, margherita, cuore e figura femminile. La lunghezza del cordone consente di indossarlo anche come collana. Parte del ricavato sarà devoluto all'associazione D.i.Re per la lotta e la prevenzione di ogni forma di violenza.

«E' un impegno solidale alle donne che hanno subito violenza e che traduce in azioni concrete lo stretto rapporto e il dialogo che abbiamo con le comunità in seno alle quali operiamo», sottolinea l'amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese. «Il nostro otto marzo non è fatto solo di mimosa, ma anche di una forte sensibilità alla condizione femminile e, soprattutto, alla condizione di quelle donne che faticano ad uscire dal silenzio e dalla rassegnazione. Sosteniamo l'associazione D.i.Re, avendo la certezza che saremo seguiti da tanti clienti sensibili a questo delicato tema e sempre disposti a seguirci nelle iniziative che hanno un forte impatto sociale. La violenza maschile sulle donne è ormai radicata nella nostra società, ma non per questo dobbiamo considerarla impossibile da contrastare».

Parte del ricavato della vendita dei braccialetti sarà devoluto all'associazione D.i.Re - Donne in rete contro la violenza. Costituita nel 2008, è la prima associazione italiana di centri antiviolenza non istituzionali e gestiti da associazioni di donne che affronta il tema della violenza maschile sulle donne secondo l'ottica della differenza di genere, collocando le radici di tale violenza nella ancora attuale disparità di potere tra uomini e donne nei diversi ambiti sociali. D.i.Re aiuta le donne che hanno subito violenza a superare il loro dramma personale grazie all'accoglienza telefonica, ai colloqui personali, all'ospitalità in case rifugio e a numerosi altri servizi messi a loro disposizione.

«La rete nazionale dei Centri Antiviolenza D.i.Re ogni giorno accoglie e sostiene le donne che vogliono sottrarsi alla violenza maschile e ricostruire la loro vita, spesso insieme alle figlie e ai figli», afferma la presidente dell'Associazione D.i.Re - Donne in rete contro la violenza Titti Carrano. «I proventi della campagna di Conad anche quest'anno saranno investiti in formazione e in sostegno ai Centri Antiviolenza. Siamo orgogliose della collaborazione con Conad, perché rappresenta un'occasione preziosa di reciproca visibilità e di sensibilizzazione di un vasto pubblico su questo tema. Insieme possiamo dare forza a tutte le donne e contribuire alla loro libertà». 

Una donna su tre con un'età compresa tra i 16 e i 70 anni continua a subire violenze (fonte: Istat, ultimi dati ufficiali 2014) e una su dieci le subisce prima dei 16 anni. Il 20,2 per cento è stato vittima di violenza fisica, il 21 per cento di violenza sessuale, il 5,4 per cento di forme più gravi di abusi come stupri (652 mila casi) e tentati stupri (746 mila). Poi ci sono le molestie, di cui in tre casi su quattro i responsabili rimangono sconosciuti.


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