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venerdì 9 luglio 2010

Bambini in spiaggia.Tranquille mamme, non andranno in galera per un granchio!


Bambini in spiaggia.
FederFauna: tranquille mamme, non andranno in galera per un granchio.


Ha suscitato un certo scalpore un recente articolo di una delle solite associazioni animaliste che parlava di bambini in spiaggia, in cui si sosteneva che "...prelevare dal loro habitat naturale animali e riporli, anche temporaneamente, in secchielli o simili, luoghi del tutto sconosciuti agli animali in questione ed inadeguati alle loro caratteristiche etologiche, sia per gli stessi fonte di grande stress, e causa di sofferenze, penalmente rilevanti".
Chi non ha figli piccoli comunque e' stato piccolo e conosce bene le immagini del bambino che gioca felice con il granchio nel secchiello o che scatena la propria curiosita' sulla medusa spiaggiata.
Beh!, gli animalisti rispondono a questa gioia o a questa curiosita', dicendo che "chi maltratta un animale, ai sensi dell'articolo 544 ter del Codice penale, rischia da tre mesi a un anno di reclusione o la multa da 3000 a 15000 euro, con aumento della meta' in caso di morte".
Ribatte FederFauna, i cui responsabili hanno discusso il tema dal punto di vista tecnico giuridico con il Dr. Schiattino della Capitaneria di Porto di Venezia e con il Dr. Marzio della Direzione Generale della pesca e acquacoltura del Ministero delle Politiche Agricole, che ad aver "preso il granchio" siano stati un'altra volta gli animalisti.
FederFauna e' in prima linea contro il maltrattamento gratuito degli animali e ritiene che abbia fatto bene quella mamma che ha spinto il figlio a rimettere in acqua l'animale vivo. Se prima di farglielo ributtare in mare, mentre era nel secchiello, la mamma gli avesse anche spiegato di piu' sulle sue caratteristiche, meglio ancora. In ogni caso e' opportuno far presente che il D.P.R. n. 1639 del 1968, che disciplina la pesca marittima, classifica l'attivita' esercitata a scopo ricreativo o agonistico come pesca sportiva e stabilisce che "il pescatore sportivo non puo' catturare giornalmente pesci, molluschi e crostacei in quantita' superiore a 5 Kg complessivi salvo il caso di pesce singolo di peso superiore".
Inoltre, la Legge 189 del 2004, proprio quella che tanto piace agli animalisti, stabilisce all'articolo 3 che le disposizioni del titolo IX-bis del libro II del codice penale, tra cui quelle sul maltrattamento di animali, non si applicano ai casi previsti dalle leggi speciali in materia di caccia, di pesca, ecc. e, in ogni caso, per espressa previsione dell'art. 97 del Codice Penale, "non e' imputabile chi al momento in cui ha commesso il fatto non aveva compiuto quattordici anni". Pertanto, e' opinione di FederFauna che l'istanza inviata dall'associazione animalista alle Capitanerie di Porto e ai Sindaci dei Comuni costieri, non sia altro che l'ennesima dimostrazione di come gli animalisti "usino" gli animali per avere sempre piu' ingerenza anche all'interno delle amministrazioni locali e territoriali.
Mamme! Spiegate ai vostri bambini che quel granchio che hanno nel secchiello non va ucciso perche' servira' a dare da mangiare a un pesce e quel pesce servira' un giorno a dare da mangiare a noi, ma non allarmatevi: almeno al momento, neanche gli animalisti possono far mettere in galera un bambino.


FederFauna
Confederazione Europea delle Associazioni di Allevatori, Commercianti e Detentori di Animali
European Confederation of Associations of Animals Farmers, Traders and Holders
Via Goito, 8 - 40126 Bologna
Tel. 895.510.0030 (servizio a pagamento) - Fax 051/2759026

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